IL VANGELO IN PILLOLE – GESÙ MAESTRO D’AMORE
Sulla scia di ieri, il Vangelo ci presenta le diverse opinioni su Gesù che è quel “segno di contraddizione” che Simeone aveva annunciato a Maria (cf. Lc 2,34). Gesù non lasciava indifferenti quelli che lo ascoltavano, a tal punto che «tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui» (Gv 7,43). Alcuni pensavano che era un profeta, altri dicevano: «Costui è il Cristo» (Gv 7,41). Anche chi deteneva il potere era costretto a riconoscere che: «mai un uomo ha parlato così» (Gv 7,46).
Gesù, oltre ad essere Via, Verità e Vita, parlava il “linguaggio della carità”: le sue parole e le sue opere svelavano l’amore profondo che sentiva verso tutti gli uomini, particolarmente verso i più bisognosi. Chi si professa suo discepolo deve usare lo stesso “linguaggio della carità e dell’amore”, linguaggio oltremodo necessario in questo mondo lacerato, perché tutti sono capaci di capirlo. Perché Putin, Trump, Orban? Perché chi cerca di disinteressarsi dell’amore si prepara a disinteressarsi dell’uomo in quanto uomo.